Lo spazio dell’intimo

Cosa suscita nella mente la parola casa? Credo che molti risponderebbero con luogo privato, intimità: effettivamente la casa, per ogni essere umano, stabilisce un confine sia visibile che metaforico fra il sé ed il resto del mondo, fra interno ed esterno, fra noi e gli altri. Essa è il punto in cui si intrecciano legami e nella quale prendono forma le relazioni.

La riflessione di Antonella Vitali attorno alle persone, alle connessioni che esse creano e agli spazi che esse attraversano, primo fra tutti quello della casa - da lei interpretato come essenzialmente positivo e protettivo - si è concretizzata nel progetto Casamatita. Ogni opera è caratterizzata da una grande semplicità ed è frutto di uno studio minuzioso: su uno sfondo compatto e solido di colore si staglia un chiaro e deciso tratto grafico che delinea la sagoma stilizzata di una casa, realizzata con una straordinaria purezza di linea, come da una mano apparentemente ingenua, in cui il tetto si fa aguzzo e proteso al cielo.

La linea di contorno della “Casamatita” riesce a contenere soltanto una parte di un grande rettangolo di colore, perché la restante area del riquadro trabocca dall’argine nero o bianco della casa per galleggiare sulla superficie del denso colore di sfondo. Questa parte di incontenibile abbondanza non è solo riconducibile agli affetti e ai sentimenti, che smuovono gli animi all’interno di “Casamatita”, ma è anche il risultato di quanto accade all’esterno di essa e, infatti, l’abitazione sulla tela si dota, grazie alle emozioni umane, di un cuore vibrante, che è simboleggiato dal rettangolo mai uguale a se stesso. Difformi sono i colori e le tecniche artistiche che “Casamatita” conosce: queste varianti sono legate a cause emotive, che non possono essere classificate con rigore scientifico, ma solo osservate nelle loro diversità.

Così vi possono essere esperienze chiare e luminose dove un poligono regolare di luce, in Casamatita g1, si staglia per contrapposizione su di un serafico azzurro; altre volte - come in Casamatita mb1 - si possono riscontrare segni di nostalgia in cui su uno sfondo calmo e grigio, un elemento materico, come una rete, cerca di immobilizzare un grande riquadro bianco, che pericolosamente vuole scivolare oltre i confini della casa. In altri momenti la casa è luogo di incontri e di aperture e di scambio con gli altri: emblematica in questo è Casamatita rs1, contrassegnata da un enorme rettangolo rosa sulla sinistra, che - a differenza di altri - non si mostra compatto, ma sfilacciato nella stesura del colore e caratterizzato da piccoli varchi scuri, che interrompono la fluidità del colore e si configurano come l’apertura di una finestra, che consente la comunicazione fra interno ed esterno.

A volte, specialmente nell’ultima produzione, le emozioni si fanno ancora più prorompenti, perciò incapaci di stare entro i confini: frammenti polimaterici si spingono fuori dalla superficie pittorica. Questi “ritagli” provengono da vecchie tele e sono stati appositamente selezionati da Antonella, sulla scorta di un forte valore evocativo tratto dal passato che diventa oggi suggestione sulla tela. In Casamatita xn1 si nota, ancora, come sullo sfondo di una “Casamatita”, già scissa fra un etereo rosa e un movimentato viola scuro, si frapponga - quasi a chiuderla come un chiavistello - un rettangolo orizzontale, segnato da rapide, pesanti e nervose pennellate: d’altra parte “casa” non può anche essere una “gabbia” da cui voler fuggire?

Credo, dunque, che “Casamatita” intenda trasmetterci il fatto che ogni essere umano sia una sedimentazione stratificata dei rapporti e delle vicende, sia liete che dolorose: si viene così a costituire sulla tela ciò che Antonella stessa ha magnificamente definito “un’architettura affettiva”, nella quale ogni elemento ha contribuito e concorre ancora, con la sua diversa natura, alla stabilità della casa e dell’esistenza stessa.

Elisa Domenichetti


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